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L’olio e la medaglia di San Giuseppe

Fratel Andrea è un Santo laico di origini canadesi, testimone delle guarigioni per intercessione di San Giuseppe

Fratel Andre, un santo laico di origini canadesi, ha istituito a Montreal, la devozione a San Giuseppe, lui stesso è testimone di tante guarigioni miracolose per intercessione dello sposo di Maria.

Sant’Andrea Bessette (1845-1937), è stato un servo di Dio che ha svolto i lavori più semplici nella Congregazione religiosa della Santa Croce nata negli anni 800 per far rinascere le scuole cattoliche francesi in Canada che erano state abolite il secolo prima, dagli inglesi.

Per 40 anni è stato portinaio presso il collegio di Notre-Dame a Montreal. Edificò una cappella a San Giuseppe nel monte cittadino, divenuta poi un santuario.

In Sant’Andrea Bessette – I miracoli di San Giuseppe” (edizioni Segno) libro scritto da don Marcello Stanzione vengono raccontati i miracoli compiuti da Fratel Andrea, canonizzato nel 2010 da Papa Benedetto XV.

Fratel Andrea consigliava a tutte le persone che si rivolgevano a lui per un problema, di utilizzare una medaglia con l’immagine di San Giuseppe.

Quindi Fratel Andrea ha dato questo consiglio a migliaia di persone utilizzando le medaglie, tra cui una che raffigurava da una parte San Giuseppe e il Bambino, e dall’altra, l’oratorio di San Giuseppe.

All’inizio, c’era anche chi lo accusava di praticare magia.

Ovviamente essendo un laico e non essendo né un prete e né un diacono non poteva benedire le medaglie che distribuiva alle persone ma la gente era felice di averla ricevuta da lui.

Tenere una medaglia di San Giuseppe per Fratel Andrea, significava tenere per mano San Giuseppe.

Questo è il racconto di una testimone: «Metteva la mano nella tasca estraendo medaglie di San Giuseppe che distribuiva in abbondanza.

Egli insisteva soprattutto sulla preghiera a San Giuseppe». Faceva lo stesso nelle sue frequenti visite ai malati negli ospedali o a casa. Se qualcuno doveva concludere un affare difficile diceva: «Prendete una medaglia di San Giuseppe e tenetela nelle vostre mani parlando. San Giuseppe vi aiuterà».

Oltre alla medaglia, un’altra pratica raccomandata da Fratel Andrea era l’uso dell’olio benedetto.

Diceva «Strofinatevi con una medaglia o con dell’olio di San Giuseppe». E quest’idea di unire frizioni d’olio d’oliva alla preghiera viene dalla Bibbia.

Riportiamo due delle tante testimonianze raccolte dopo la morte di Fratel Andrea, sull’uso dell’olio benedetto:

“Nel 1905 sono stato molto malato. Avevo 36 anni. Avevo chiesto di fratel Andrea. Egli veniva a vedermi e mi faceva bere l’olio di San Giuseppe per il mio mal di stomaco. E l’indomani c’era un grande cambiamento”.

“Nel 1912 una bambina stava per perdere un occhio in seguito ad un incidente. Fratel Andrea le donò l’olio di San Giuseppe ed ella fu guarita come fratel Andrea le aveva promesso”.

Fratel Andrea diceva sempre che l’olio e la medaglia fanno pensare meglio a San Giuseppe e stimolano la fiducia in lui.

Fonte Gaudium Press di Rita Sberna

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2021 Anno di San Giuseppe

Il Papa indice l’Anno di San Giuseppe: “Il mondo ha bisogno di padri”

Nella ricorrenza dei 150 anni della proclamazione a patrono della Chiesa. Fino all’8 dicembre 2021 sarà concessa l’indulgenza plenaria ai fedeli che pregano il Santo, sposo di Maria

l Papa ha indetto un Anno speciale di San Giuseppe, nel giorno in cui ricorrono i 150 anni del Decreto Quemadmodum Deus, con il quale il Beato Pio IX dichiarò San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica. “Al fine di perpetuare l’affidamento di tutta la Chiesa al potentissimo patrocinio del Custode di Gesù, Papa Francesco – si legge nel decreto del Vaticano pubblicato oggi – ha stabilito che, dalla data odierna, anniversario del Decreto di proclamazione nonché giorno sacro alla Beata Vergine Immacolata e Sposa del castissimo Giuseppe, fino all’8 dicembre 2021, sia celebrato uno speciale Anno di San Giuseppe”.

Per questa occasione è concessa l’Indulgenza plenaria ai fedeli che reciteranno “qualsivoglia orazione legittimamente approvata o atto di pietà in onore di San Giuseppe, specialmente nelle ricorrenze del 19 marzo e del 1° maggio, nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, nella Domenica di San Giuseppe (secondo la tradizione bizantina), il 19 di ogni mese e ogni mercoledì, giorno dedicato alla memoria del Santo secondo la tradizione latina” (QUI IL TESTO)

LA LETTERA APOSTOLICA: IL TESTO COMPLETO

Accanto al decreto di indizione dell’Anno speciale dedicato a San Giuseppe, il Papa ha pubblicato la Lettera apostolica “Patris corde – Con cuore di Padre”, in cui come sfondo c’è la pandemia da Covid19 che – scrive Francesco – ci ha fatto comprendere l’importanza delle persone comuni, quelle che, lontane dalla ribalta, esercitano ogni giorno pazienza e infondono speranza, seminando corresponsabilità. Proprio come San Giuseppe, “l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta”. Eppure, il suo è “un protagonismo senza pari nella storia della salvezza”.

San Giuseppe ha espresso concretamente la sua paternità “nell’aver fatto della sua vita un’oblazione di sé nell’amore posto a servizio del Messia”. E per questo suo ruolo di “cerniera che unisce l’Antico e Nuovo Testamento”, egli “è sempre stato molto amato dal popolo cristiano” . In lui, “Gesù ha visto la tenerezza di Dio”, quella che “ci fa accogliere la nostra debolezza”, perché “è attraverso e nonostante la nostra debolezza” che si realizza la maggior parte dei disegni divini.

“Solo la tenerezza ci salverà dall’opera” del Maligno, sottolinea il Pontefice, ed è incontrando la misericordia di Dio soprattutto nel Sacramento della Riconciliazione che possiamo fare “un’esperienza di verità e tenerezza”, perché “Dio non ci condanna, ma ci accoglie, ci abbraccia, ci sostiene e ci perdona”. Giuseppe è padre anche nell’obbedienza a Dio: con il suo ‘fiat’ salva Maria e Gesù ed insegna a suo Figlio a “fare la volontà del Padre”. Chiamato da Dio a servire la missione di Gesù, egli “coopera al grande mistero della Redenzione ed è veramente ministro di salvezza”.

La lettera del Papa evidenzia, poi, “il coraggio creativo” di San Giuseppe, quello che emerge soprattutto nelle difficoltà e che fa nascere nell’uomo risorse inaspettate. “Il carpentiere di Nazaret – spiega il Pontefice- sa trasformare un problema in un’opportunità anteponendo sempre la fiducia nella Provvidenza”.

Egli affronta “i problemi concreti” della sua Famiglia, esattamente come fanno tutte le altre famiglie del mondo, in particolare quelle dei migranti. In questo senso, San Giuseppe è “davvero uno speciale patrono” di coloro che, “costretti dalle sventure e dalla fame”, devono lasciare la patria a causa di “guerre, odio, persecuzione, miseria”. Custode di Gesù e di Maria, Giuseppe “non può non essere custode della Chiesa”, della sua maternità e del Corpo di Cristo: ogni bisognoso, povero, sofferente, moribondo, forestiero, carcerato, malato, è “il Bambino” che Giuseppe custodisce e da lui bisogna imparare ad “amare la Chiesa e i poveri”.

“Il mondo ha bisogno di padri, rifiuta i padroni, rifiuta cioè chi vuole usare il possesso dell’altro per riempire il proprio vuoto; rifiuta coloro che confondono autorità con autoritarismo, servizio con servilismo, confronto con oppressione, carità con assistenzialismo, forza con distruzione”. Nella Lettera Apostolica papa Francesco sottolinea che “ogni vera vocazione nasce dal dono di sé, che è la maturazione del semplice sacrificio. Anche nel sacerdozio e nella vita consacrata viene chiesto questo tipo di maturità”.

“La paternità che rinuncia alla tentazione di vivere la vita dei figli – sottolinea ancora il Pontefice – spalanca sempre spazi all’inedito. Ogni figlio porta sempre con sé un mistero, un inedito che può essere rivelato solo con l’aiuto di un padre che rispetta la sua libertà. Un padre consapevole di completare la propria azione educativa e di vivere pienamente la paternità solo quando si è reso ‘inutile’, quando vede che il figlio diventa autonomo e cammina da solo sui sentieri della vita”.

Creazioni Luminose

Vi presentiamo la nostra nuova serie “CREAZIONI LUMINOSE” ultima in termine di data ma sicuramente non di valore ed utilizzo per i nostri articoli religiosi.

In questo particolare periodo di lockdown nel quale siamo purtroppo tutti stati costretti a rimanere in casa, abbiamo dedicato il tempo trascorso a riordinare le idee, a ridare il giusto valore alle cose semplici, alla fede ed alla preghiera.

Ci siamo così concentrati in modo dettagliato attraverso la preghiera alla realizzazione di nuovi prodotti utili e preziosi allo scopo di diffondere il simbolo ed il legame alla nostra fede e religione. La nuova serie “CREAZIONI LUMINOSE”, rispetta i nostri principi, quali: diffusione della fede, l’originalità, l’artigianalità o come noi spesso diciamo “il fatto a mano”, il basso impatto ambientale e non ultima l’utilità del prodotto.

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Rosario Papa Francesco contro la pandemia e il coronavirus (covid-19)

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